Foresta Carpaneta

18. Carpaneta (MN)

Descrizione

La Foresta Carpaneta è il risultato di un progetto di forestazione avviato nel 2003 nell’ambito del progetto “Dieci Grandi Foreste di Pianura”, che rappresenta la scelta strategica, proposta da Regione Lombardia, di costituire nuove grandi aree verdi naturali, con particolare riguardo alla Pianura Padana.

Situata nel Comune di San Giorgio – Bigarello in provincia di Mantova, presso l’Azienda Agroecologica Carpaneta, proprietà del patrimonio regionale dall’1 gennaio 2002, la Foresta è costituita da un nucleo boscato di 43 ettari che costituisce una riserva biogenetica, finalizzata a ricomporre il patrimonio genetico della quercia farnia, originariamente inserita nei querco-carpineti planiziali che in epoca protostorica ricoprivano la Pianura Padana. Le farnie impiegate per la costituzione del bosco, infatti, sono state ottenute dal seme proveniente da 15 diverse località appartenenti a cinque regioni del nord Italia (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli V.G.). Completa l’area boscata una superficie di circa 20 ettari, il Parco di Arlecchino, a funzione didattico ricreativa.

A seguito della concessione dell’azienda al Consorzio Rete Carpaneta, a partire dall’inizio 2017, ERSAF mantiene comunque sul posto diverse attività legate alla gestione della Foresta e dei parchi tematici, utilizzando l’esperienza e la competenza maturata dal personale.

L’ingresso alle aree fruibili della Foresta Carpaneta è situato in località Gazzo di Bigarello, raggiungibile da Mantova percorrendo la ex strada statale n.10 in direzione Castel d’Ario.

La Foresta è inoltre collegata alla rete delle piste ciclabili della Provincia di Mantova, mediante un itinerario opportunamente segnalato che passando per il parco periurbano della città di Mantova raggiunge il famoso Bosco della Fontana in comune di Marmirolo.

Informazioni

ERSAF, via Carpaneta, 7 – 46030 Gazzo di Bigarello (MN)
tel. 0376.459324 – fax 0376.459334
e-mail: barbara.bertazzoni@ersaf.lombardia.it

Agriturismi

Agriturismo “Loghino Caselle” via Caselle n. 40 – San Giorgio di Mantova (MN) – tel. 0376340699 cell. 347.4336840
Agriturismo “Corte Bazza” Loc. Bazza n. 31 – 46030 Bigarello (MN) – tel. 0376.45688 cell. 348.2636362
Agriturismo “Corte Galeotto” via Galeotto, 2 – 46030 Gazzo di Bigarello (MN) – tel. 0376.229165

Luoghi di interesse naturalistico

RISERVA BIOGENETICA

Il nucleo boscato della Foresta Carpaneta costituisce una riserva biogenetica, finalizzata a ricomporre il patrimonio genetico della quercia farnia, originariamente inserita nei querco-carpineti planiziali che in epoca protostorica ricoprivano la Pianura Padana. Le farnie impiegate per la costituzione del bosco, infatti, sono state ottenute dal seme proveniente da 15 diverse località appartenenti a 5 regioni del nord Italia (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli V.G.).

Luoghi di interesse storico-culturale

LA PILA DEL RISO

Al termine del viale di accesso all’azienda agricola si trova l’edificio della pila, risalente al XVIII secolo. A suo interno è conservata l’antica struttura in legno per la lavorazione del riso, collegata ad una grossa pala circolare posta sul fianco orientale dell’edificio, un tempo azionata dalla forza idraulica del canale Tartagliona.

Itinerari

CICLOGUIDA BOSCO FONTANA – CARPANETA

L’itinerario ciclabile si snoda intorno a Mantova collegando il Bosco Fontana alla foresta regionale Carpaneta. Lungo 22 chilometri senza particolari difficoltà, per gran parte asfaltato, attraversa la campagna, percorre gli argini dei canali e dei laghi di Mantova e ci fa scoprire luoghi di grande importanza storica e naturalistica. Per maggiori informazioni sulla rete ciclabile mantovana: iat.terredimantova.it/cicloturismo/download/reteciclabili.pdf

Scarica l’allegato del percorso a fondo pagina.

 

ITINERARIO AUTOGUIDATO

L’intera area è attraversata da un itinerario autoguidato con pannelli esplicativi inerenti le diverse sezioni della foresta. La riserva biogenetica è visitabile solo se accompagnati da personale autorizzato, mentre le aree didattico-ricreative sono a libero accesso. Con il supporto di guide naturalistiche, il personale ERSAF organizza visite e attività di educazione ambientale rivolte alle scuole di ogni ordine e grado, con proposte didattiche diversificate in funzione dell’età e dell’interesse.

 

PARCO DI ARLECCHINO

Il Parco di Arlecchino, a funzione didattico ricreativa, è articolato in tre sezioni, legate alla storia, alla cultura e alle tradizioni locali del territorio mantovano:
• il Triangolo di Arlecchino, ispirato all’artista settecentesco Tristano Martinelli da Bigarello, dove la presenza di diverse essenze, ordinatamente disposte per forma, colore e profumo stimolano la curiosità nei confronti del mondo vegetale;
• gli Horti Vergiliani, dedicato alla vita e alle opere dell’autore latino, caratterizzato da una precisa successione di suggestioni visive che, accompagnate dalla citazione di alcuni brani della letteratura virgiliana, permettono di rivivere le atmosfere dell’epica classica, attraverso una tranquilla passeggiata;
• l’Espace Elzeard Bouffier, dedicato al protagonista del romanzo “L’uomo che piantava gli alberi” e al valore etico della riforestazione.


Foresta Alpe Boron

17. Alpe Boron (SO)

Descrizione

Il complesso dell’Alpe Boron è ubicato nell’Alta Valtellina e interessa una piccola superficie, pari a 8,74 Ha, in Comune di Valdidentro, a quota 2057 m, compresa tra la Valle Boron, il fondovalle della Valle Lia e il sentiero che sale verso i pascoli. L’Alpe si situa in un comprensorio naturalistico e paesaggistico di rara bellezza situato lungo un itinerario escursionistico di collegamento con la Svizzera attraverso la contigua Val Viola.

La zona è meta di escursionismo estivo ed invernale (sci alpinismo) per la presenza dei bivacchi Cantoni e Ferrario dominati da un anfiteatro alpino le cui vette e ghiacciai ne fanno quindi un punto di riferimento per l’alpinismo tradizionale ed estremo. Il complesso demaniale costituito da cinque fabbricati rappresenta l’unica struttura esistente in alta valle per le attività monticatorie e attualmente, dopo un progetto di recupero, svolge appieno tale ruolo.

Accesso

In auto da Milano – SS 36 sino a Colico, poi SS 38 Bormio – lungo la SS tra Bormio e Livigno, fino ad Isolaccia, prendere il bivio all’entrata del paese per Valle Lia – Alpe Boron. Nel mese di agosto la strada di accesso è chiusa al traffico; si può proseguire con autorizzazione comunale.
Altri mezzi – FS Milano-Tirano – Servizio autobus.

Informazioni

Alpeggi

ALPE BORON

Di proprietà regionale, l’alpeggio è in concessione all’Azienda agricola Giacomelli Lucia – Grosio (SO) cell. 347.0175594cell. 338.2825448tel. 0342.848032.
Per maggiori informazioni https://www.ersaf.lombardia.it/alpeggi-regionali/

Agriturismi

AGRITURISMO ALPE BORON

L’agriturismo è situato in un ampio pianoro pascolivo con praterie cespugliate d’alta quota, raggiungibile da Isolaccia Valdidentro (SO) tramite la strada comunale (necessario ticket) per l’Alpe Boron /Valle Lia (parcheggio in località Pian di Astele).  L’alpeggio è dotato di sei posti letto e di sala da pranzo per il ristoro.

Per informazioni: tel. 0342.848032cell. 347.0175594 – sito internet www.rifugi.lombardia.it/sondrio/valdidentro/alpeggio-boron.html

Luoghi di interesse naturalistico

SENTIERI

Sentiero Boron – Cardonè – Colle delle pecore – Val Verva – sentiero per bivacco Cantoni – ghiacciaio Cima Piazzi


Foresta Valle del Freddo

20. Valle del Freddo (BG)

Descrizione

La Foresta Regionale Valle del Freddo (26,45 ha) si trova nel comune di Solto Collina (Bg) in Val Cavallina ed è compresa all’interno dell’omonima riserva naturale (superficie di 70,30 ha), di cui occupa la parte più occidentale. La parte sud è caratterizzata dalla presenza di una giovane fustaia di pino silvestre di origine artificiale. All’interno della pineta si stanno diffondendo le latifoglie, il cui sviluppo è favorito dalla penetrazione della luce attraverso la chiome rade del pino silvestre. Le specie più rappresentative sono il carpino nero, l’orniello, il sorbo montano, il sanguinello, il nocciolo e il viburno lantana. Le latifoglie stanno progressivamente sostituendo il pino silvestre che è incapace di resistere alla concorrenza e danno luogo ad un soprassuolo forestale simile ai boschi circostanti.

Nella parte nord troviamo un bosco caratterizzato da latifoglie termofile ed inquadrabile negli orno-ostrieti, con dominanza di orniello, carpino nero e presenza di roverella. Nelle vicinanze, si trova una prateria con vegetazione termoxerica costituita da molinia, sesleria, brachipodio e forasacco.

Al di fuori della Foresta, ad est troviamo la Valle del Freddo vera e propria. La sua caratteristica principale è la presenza del fenomeno microtermico che si manifesta con l’emissione di aria fredda nel periodo aprile – settembre da alcune piccole aperture situate nel fondovalle ad una quota compresa fra 350 e 400 m, denominate “buche del freddo”. La spiegazione del fenomeno potrebbe essere data dalla circolazione dinamica particolarmente attiva che, sfruttando il carsismo sotterraneo, produce un raffreddamento in profondità da cui si svilupperebbe il ghiaccio o nella presenza nel sottosuolo di ghiaccio relitto. Viene così favorita la diffusione di specie vegetali microterme, che solitamente si trovano a quote più elevate (es. stella alpina, camedrio alpino, iberidella alpina, sassifraga di Host).

La Riserva Naturale è suddivisa in 4 zone:
A) zona fredda – zona in cui si origina il fenomeno microtermico
B) zona in cui si manifesta il fenomeno microtermico
C) zona di contorno
D) zona di accoglimento

Nelle zone A e B, considerata di maggiore protezione, l’accesso è consentito solo con guida e limitatamente al periodo maggio – luglio. Le visite guidate sono organizzate dalla C.M. Laghi Bergamaschi nei giorni sabato e domenica. Nei restanti giorni della settimana vengono effettuate solo su richiesta, mentre nelle restanti zone si può accedere liberamente tutto l’anno. La Foresta Regionale Valle del Freddo comprende le zone C e D.

Accesso

In auto da Milano –  si percorre l’autostrada per Venezia e si esce a Bergamo. Da qui si prende la superstrada in direzione Lovere. Ci si immette quindi sulla s.s. N. 42 del Tonale e della Mendola. Si prosegue e dopo aver superato i laghi di Endine e di Gaiano, si incontra un cartello che indica 6 km a Lovere e poche decine di metri più avanti si trova una rotonda. Si svolta a destra dove inizia la strada sterrata di accesso alla Foresta Regionale.

Informazioni

ERSAF – Curno tel. 02-67404384
Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi, via del Cantiere, 4  – 24065 Lovere (Bg), Ente Gestore della Riserva Naturale Valle del Freddo tel. 035-4349811.
Per ulteriori informazioni http://www.parks.it/riserva.valle.del.freddo/

Aree di sosta e aree attrezzate

Sono presenti 2 aree di sosta: una nel punto di incontro tra il percorso didattico e quello scientifico e un’altra in prossimità del parcheggio.

Centri visita ed informazioni

All’interno del fabbricato della Foresta Regionale è presente un centro visita suddiviso in tre settori:

spazio museale: si tratta di uno spazio espositivo in cui vengono illustrate le caratteristiche della riserva (geologiche, botaniche e faunistiche), mediante pannelli e vetrinette che riproducono gli ambienti tipici.
segreteria: è il punto di accoglienza. Si può trovare il materiale informativo (opuscoli informativi, cartine, ecc).
sala audiovisivi e laboratori didattici: viene adibita ad incontri e lezioni di educazione ambientale.
Il centro visita è gestito dalla Comunità Montana Laghi Bergamaschi.

Luoghi di interesse storico-culturale

CAVE

Nella riserva naturale Valle del Freddo vi sono 2 cave abbandonate: cava Berta sud e Cava Rota al centro (nella Foresta Regionale), costituite in prevalenza da una roccia calcarea stratificata di colore nero denominata “calcare di Zorzino”. Queste cave rappresentano una testimonianza dell’attività antropica del passato, in quanto sono state sfruttate fino agli anni settanta per l’estrazione della pietra calcarea.

Luoghi di interesse naturalistico

Il luogo di maggiore interesse dal punto di vista naturalistico è la valletta in cui sono presenti 2 habitat di interesse comunitario:
le lande alpine e subalpine: comprendono specie arboree montane come ad es il larice e l’abete rosso
gli arbusteti con pino mugo e rododendro irsuto: il rododendro è diffuso in prossimità delle buche, mentre il pino mugo si trova sul versante ovest.
Il mantenimento di questi due habitat è legato alla presenza del fenomeno microtermico ed al contenimento della vegetazione forestale ed erbacea. Un altro luogo di interesse naturalistico è il versante ovest in cui è presente l’habitat comunitario denominato “praterie secche seminaturali e facies arbustive su substrati calcarei”. Si tratta di un habitat in cui vi è la presenza di prati secchi e di nuclei di arbusti (viburno lantana, biancospino e frangola) in fase di espansione. All’interno della Foresta Regionale, nella zona nord, troviamo anche l’habitat “Formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcarei”.

Itinerari

PERCORSO SCIENTIFICO

Attraversa la valletta (zone A e B) in senso longitudinale. Si trova al di fuori della proprietà regionale. Lungo il percorso, nel periodo maggio – luglio si possono ammirare le fioriture delle specie microterme. Inoltre, nello stesso periodo, è possibile osservare da vicino una buca del freddo e verificare la fuoriuscita dell’aria fredda. La zona è fuori dalla proprietà regionale e l’accesso è regolamentato.

PERCORSO DIDATTICO

Si sviluppa lungo lo spartiacque della valletta e scende fino al fabbricato. Permette di osservare alcune caratteristiche della riserva (es. pineta di pino silvestre e massi erratici). Dopo il crinale si può trovare anche un punto di sosta con panche e tavoli. Il percorso è interamente compreso nella proprietà regionale e l’accesso è libero.


Foresta Val Gerola

16. Val Gerola (SO)

Descrizione

La Foresta di Lombardia Val Gerola si estende su 580 ha, divisa in due corpi fra loro ben distinti: la Foresta di Dosso Cavallo (269 ha) nella parte mediana della Val Bomino (Comune di Bema – SO), sul versante orientale del Pizzo Dosso Cavallo (quota 2.064 m); la Foresta Demaniale dell’Alpe Culino (311 ha), complesso che occupa tutta l’area dell’alpeggio Alpe Culino, che scende dal Monte Rosetta (quota 2.357 m), Comune di Rasura (SO). Per quanto riguarda l’uso del suolo, 389 ha sono a bosco, 164 a pascolo e 27 incolti.

Nell’area è possibile riscontrare essenze forestali tipiche delle quote intermedie dei versanti esposti a Nord; le caratteristiche vegetazionali non differiscono sostanzialmente fra le due porzioni di foresta, dove le tipologie prevalenti sono: la pecceta mista montana con abete bianco, abete rosso, faggio e latifoglie minori (acero e frassino); la pecceta subalpina con abete rosso e larice accompagnati da ontano verde, mirtillo nero e rododendro. Il lariceto si estende invece ai limiti altitudinali del bosco, a oltre 2.000 m slm; infine, nella porzione basale della foresta dell’Alpe Culino si ritrovano interessanti aree a castagneto.

Anche da un punto di vista faunistico le due porzioni di foresta non differiscono in maniera sostanziale: la fauna alpina in entrambi i complessi risulta discretamente ben rappresentata, con particolare nota per l’aquila, il gallo cedrone e gli ungulati. Per la ricchezza della fauna tipica alpina e di habitat particolari, le due foreste ricadono nella Rete Natura 2000, essendo classificate entra

mbe come Siti di Interesse Comunitario (SIC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS) per la tutela degli habitat e dell’avifauna.

Accesso

In auto da Milano – SS 36 Lecco-Sondrio – SS 38  fino a Morbegno, deviare per la Val Gerola fino a Rasura seguire indicazioni per l’Alpe Culino (circa 6 km). Gli ultimi 2 km la strada diventa sterrata.
Altri mezzi – linea FS Milano-Sondrio fino a Morbegno -a servizio autobus per la Val Gerola – fermata Rasura per poi proseguire a piedi.

Informazioni

ERSAF Morbegno – tel. 02 67404.580 – e-mail morbegno@ersaf.lombardia.it

Luoghi di interesse naturalistico

I percorsi offerti all’interno delle aree demaniali godono di un notevole pregio da un punto di vista paesaggistico, offrendo un’ampia vista sul versante retico della Valtellina, sulla Val Gerola e sulla limitrofa valle di Albaredo, permettendo peraltro di osservare le tracce orografiche a testimonianza dei fenomeni glaciologici risalenti all’era quaternaria. I medesimi percorsi offrono inoltre numerosi spunti in termini sia faunistici (osservazione di tracce e altri segni di presenza, contatti visivi diretti -es. marmotta, aquila reale-) sia vegetazionali (fioriture di Viola biflora, Gentiana kochiana, Polygala chamaebuxus, Ranunculus pyrenaeus, Pulsatilla apiifolia, Primula irsuta, Androsace sp., Larix decidua). Nelle valli del Bitto sono peraltro presenti numerosi alberi monumentali, fra cui abeti, aceri di monte, agrifogli, castagni, larici, sorbi montani e tassi, il più noto dei quali è certamente l’abete bianco di Vesenda, considerato il più grande dell’arco alpino, con un’età stimata di 300-350 anni, una circonferenza di 5,75 m e un’altezza di 39 m.

Luoghi di interesse storico-culturale

Numerose sono le testimonianze della tradizionale architettura locale osservabili all’interno delle aree demaniali. Da segnalare peraltro la presenza, negli abitati di Sacco e Rasura, della casa Vaninetti (adibita a museo e riportante l’affresco cinquecentesco dell’Homo selvadego) e del museo etnografico “Vanseraf Mulino del Dosso”, ricco di reperti sulle attività rurali della valle. Nelle vicinanze è possibile effettuare un’escursione lungo la Via Priula, nella valle di Albaredo, antica via di comunicazione costruita nel 1593 per iniziativa della Repubblica di Venezia ad opera del Podestà di Bergamo Alvise Priuli, e principale via di comunicazione commerciale tra i Grigioni e la Repubblica veneziana fino al 1612. Le valli del Bitto sono luogo di produzione dell’omonimo formaggio, considerato tra i migliori formaggi d’alpe e riconosciuto dall’Unione Europea col marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta).

Agriturismi

AGRITURISMO BAR BIANCO

L’agriturismo Bar Bianco è situato alla base dell’Alpe Culino su un dosso prativo dominato dalla Cima della Rosetta (2.156 m) e da cui partono svariate escursioni. cell. 340.3492309 – Località Pesciadello – Rasura

Alpeggi

Alpe Culino: rappresenta uno dei principali siti di produzione del formaggio D.O.P. “Bitto”. Alpe Culino – Bar Bianco, cell. 340.3492309 – Rasura (SO).

Scarica l’intervista al casaro Davide Codazzi a fondo pagina

Guarda il video dell’Alpe Culino: https://www.youtube.com/watch?v=tD3ZXmepw-Y

Dosso Cavallo: l’alpeggio ha perso nel tempo la sua principale vocazione di alpeggio estivo e, seppur ancora utilizzato dal bestiame e dotato di fabbricati efficienti, sta acquisendo connotati territoriali sempre più naturalistici. L’alpe Dosso Cavallo rientra nel territorio del Comune di Bema,(SO) nella valle del Bitto di Gerola.

Per maggiori informazioni sugli alpeggi regionali: https://www.ersaf.lombardia.it/alpeggi-regionali/

Itinerari

All’esterno dei confini demaniali si segnalano numerosi altri percorsi tematici: il “Sentiero della natura” da Pescegallo a Monte Ponteranica, il “Sentiero della memoria” da Laveggiolo al Lago Inferno, il sentiero “Il sesto senso dell’Homo selvadego” da Pescegallo a Valle di Tronella e di nuovo a Pescegallo, l”Ecomuseo della Valle del Bitto di Albaredo” nel Parco delle Orobie Valtellinesi, da Albaredo all’alpe Vesenda Bassa, il “Sentiero del matüsc” con partenza e arrivo ad Albaredo, il “Sentiero della Transumanza”, da Albaredo al Bivacco Legüi e, infine, il “Sentiero dei misteri”, da Albaredo a Casera Pedena.

SENTIERO ORNITOLOGICO “WALTER CONTI

Percorso di particolare interesse per l’osservazione degli habitat e dell’avifauna. Il sentiero parte dal Bar Bianco (1.506 m slm) e termina alla Baita dei Vèn (1.801 m slm) oppure al Lago Culino (1.959 m slm) e alla Cima della Rosetta (2.142 m slm).

SENTIERO DIDATTICO ALPE CULINO

Sentiero didattico da Rasura al Rifugio Bar Bianco all’Alpe Culino, attraverso i maggenghi di media quota (Larice di sotto e di sopra). Il percorso consente di osservare una notevole varietà di fenomeni naturalistici ed antropologici, attraverso la storia dell’uso del suolo da parte delle popolazioni della Valle del Bitto di Gerola.


Foresta Val Lesina

15. Val Lesina (SO)

Descrizione

La Foresta Regionale Val Lesina è interamente compresa all’interno del Parco Regionale delle Orobie Valtellinesi, di cui rappresenta la porzione più occidentale. Si estende nel comune di Delebio (SO) per 1.001,5 ha, dalla quota minima di 800 m fino agli oltre 2.600 m del Monte Legnone. La pressoché totale assenza di antropizzazione contribuisce al fascino del luogo, nel quale è possibile osservare un paesaggio variegato in cui i versanti alpini vedono alternarsi fra loro pascoli e boschi.

Da un punto di vista faunistico-forestale, la foresta della Val Lesina si mostra particolarmente interessante, presentando una serie di ecotipi che salendo progressivamente di quota prendono la forma di boschi di latifoglie (faggete), misti (faggio-abete bianco-abete rosso) o di conifere (peccete, lariceti), arbusteti (alnete a ontano verde, rodoreti), di praterie d’alta quota e di ambienti rupestri. Sui vecchi pascoli abbandonati sono presenti formazioni forestali in ricostituzione a diversi livelli evolutivi dove subentrano, oltre a larice ed abete rosso, betulla, sorbo degli uccellatori, pioppo tremulo, nocciolo ed acero montano. Negli ambienti di forra si incontrano aceri-tiglieti. Tale varietà di habitat è accompagnata da una notevole ricchezza anche per quanto riguarda la componente animale.

L’area ospita pressoché tutte le entità faunistiche alpine: gli ungulati, fra cui lo stambecco -reintrodotto nel 1989-, il camoscio alpino, il cervo e il capriolo; la marmotta, presenza abbondante, e la lepre variabile che appare invece in regresso; diversi carnivori fra cui è comune la martora; i tetraonidi, che registrano elevate densità con il gallo forcello (che nella foresta ha situato due arene di canto) e il francolino di monte. Meno abbondanti, seppur presenti, gli ambienti idonei per la pernice bianca e la coturnice. Costante la presenza dell’aquila reale.

Accesso

In auto da Milano –  SS 36 Lecco-Sondrio –  SS 38  Delebio – proseguire lungo strada sterrata.
Altri mezzi  –  linea FS Milano-Sondrio fino a Delebio o a Colico dove è possibile prendere il bus fino a Delebio.

Informazioni

ERSAF – Morbegno – tel. 02 67404.580 – morbegno@ersaf.lombardia.it

Data la quasi totale assenza di antropizzazione, la Foresta di Val Lesina si presenta come luogo di particolare interesse naturalistico sia per la componente vegetale, sia per la presenza di animali (osservazione di tracce e di fauna alpina tra cui marmotte, camosci, gallo forcello). E’ notevole l’interesse anche dal punto di vista paesaggistico offrendo ampi panorami sul versante retico della Valtellina nonché, nell’area dell’Alpe Legnone, sulla porzione più settentrionale del Lago di Como e sulla Valchiavenna.

Luoghi di interesse storico-culturale

I diversi nuclei rurali nella Foresta Val Lesina sono testimoni di attività pastorali e selvicolturali già presenti nei tempi antichi. La mulattiera che permette l’accesso alla Foresta è testimone delle attività di costruzione della Linea Cadorna che fu edificata tra il 1916 e il 1917 a difesa dell’intero confine italiano settentrionale, più correttamente definita OAFN (Occupazione Avanzata Frontiera Nord). Il sistema difensivo è costituito da un insieme di strade, forti, trincee e appostamenti finalizzati alla difesa da un ipotetico attacco austro-ungarico dalla Valchiavenna. Numerose testimonianze di queste trincee sono visibili percorrendo il sentiero che collega gli alpeggi di Legnone e Luserna.

Alpeggi di Legnone, Capello (con Panzone, detto anche Corte della Galida) e Luserna, ancora oggi mete di modeste transumanze estive di ovini, caprini, bovini asciutti e bovini da carne (angus).

Guarda il video dell’Alpe Legnone: https://www.youtube.com/watch?v=V9YjDTQl-VY

Per maggiori informazioni sugli alpeggi regionali: https://www.ersaf.lombardia.it/alpeggi-regionali/

Centri visita ed informazioni

STRUTTURE RICETTIVE

Capanna Sociale “Alpe Legnone” e il fabbricato “Alpe Dosso”. Entrambi sono situati sulle dorsali che scendono dal monte Legnone e dall’omonimo alpeggio. La loro conduzione è affidata rispettivamente a due associazioni locali: Pro Loco Delebio cell. 334.5736105 cell. 339.5005056
Associazione “Montagna Vivacell. 333.1488957 (quest’ultima si occupa inoltre della gestione delle baite del Mezzo del Piano, situate poco più a valle della dorsale del Dosso).

Itinerari

PERCORSO DIDATTICO LEGNONE

Il territorio della Val Lesina, per la natura aspra dei suoi versanti e la scarsa antropizzazione, offre interessanti scorci panoramici, dominati dall’imponente vetta del Monte Legnone e tracce indelebili del passato, tra cui le trincee della Prima Guerra Mondiale. Il percorso didattico ha inizio dall’Alpe Legnone e si articola in alcuni punti di osservazione, seguendo per un lungo tratto una mulattiera militare della Linea Cadorna. Alcuni pannelli illustrano la fauna selvatica tipica della zona e i possibili miglioramenti per gli habitat in cui vivono i galliformi alpini e gli ungulati selvatici.

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PERCORSO FAUNISTICO LEGNONE

L’area è interessata da un altro percorso a tema faunistico-forestale, la cui creazione è stata promossa da ERSAF. Si tratta di un sentiero didattico-divulgativo volto alla descrizione della varietà di ambienti offerti dalla Val Lesina e delle presenze faunistiche che la accompagnano. Nel contesto più ampio della Val Lesina, si segnala la presenza di un percorso naturalistico fra Nogaredo e Ronco, poco sopra l’abitato di Delebio.

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Foresta Val Masino

14. Val Masino (SO)

Descrizione

La Foresta di Lombardia Val Masino, con un’estensione complessiva di 2.945 ha, è divisa in due corpi ben distinti: il settore “Bagni di Masino (367 ha, 12,5% del totale) nel ramo occidentale della valle;il settore “Val di Mello” (2.578 ha, 87,5% del totale) nell’omonima valle sita ad Est. Entrambi i settori fanno parte del Comune di Valmasino (SO).

Entrambe le porzioni di foresta rientrano nel Sito di Interesse Comunitario (SIC) “BAGNI DI MASINO – PIZZO BADILE – PIZZO DEL FERRO IT2040019”, e sono attualmente individuate anche come ZPS IT2040601 “Bagni di Masino, Pizzo Badile, Val di Mello, Val Torrone, Piano di Preda“. All’interno di queste aree è possibile individuare alcune tipologie vegetazionali: il bosco d’alto fusto (latifoglie e conifere) nella parte basale della valle e risalendo le valli laterali (da 1.200 a 2.000 m s.l.m.); il bosco ceduo, soprattutto nel fondovalle e nelle zone meglio accessibili (boschi misti di latifoglie e conifere); il pascolo, dalla quota in cui la foresta comincia a diradarsi (attorno ai 1.800 m di quota, con essenze a basso valore pabulare) fino al limite superiore della vegetazione (2.400 m, vegetazione rupestre e dei detriti) e nella zona inferiore ai 1.150 m.

Morfologicamente le aree presentano i caratteri classici dell’areaalpina con circhi glaciali, aspre creste granitiche, depositi glaciali e accumuli di detriti di versante, mete di appassionati alpinisti. Tale notevole ricchezza di ambienti non può non essere accompagnata dall’abbondanza delle specie appartenenti alla fauna alpina, fra cui spiccano le presenze di camoscio, cervo, stambecco, marmotta e aquila.

Accesso

Da Milano in auto – SS 36 direz. Lecco-Sondrio –  SS 38  – deviazione per la Val Masino
Altri mezzi – Stazione FS Morbegno – Autolinea Morbegno-Ardenno-S. Martino- Val Masino

Luoghi di interesse naturalistico

L’intera area regionale riveste certamente un interesse notevole da un punto di vista naturalistico, in quanto rappresentativa dell’ambiente Alpino da svariati punti di vista: geomorfologico, vegetazionale, faunistico. Ciononostante, è possibile sottolineare il peculiare valore naturalistico assunto dalla faggeta a valle di Bagni Masino, bosco che a tratti assume valore monumentale, con alberi di origine naturale che in alcuni casi superano i 200 anni di età, e in cui è segnalata la presenza di Rosalia alpina, coleottero cerambicide raro nel nostro paese e considerato uno dei più belli della fauna europea. Il suo habitat è rappresentato dalle piante delle faggete montane morte o deperienti, sia verticali che abbattute, entro le quali, quando il legno ha raggiunto il giusto grado di decomposizione, depone le uova da cui si svilupperanno le larve. Si instaura così un delicato rapporto biologico tra l’insetto e la specie vegetale per cui la sua presenza è utilizzata come un buon “indicatore ambientale”.

Luoghi di interesse storico-culturale

Degna di nota è certamente la presenza delle terme Bagni di Masino, note fin dal 1400, che ebbero un notevole sviluppo fino al XIX secolo, richiamando per le cure la nobiltà milanese e dei Grigioni. Non si può infine dimenticare la vocazione alpinistica di Val Masino e Val di Mello, che a partire dalla seconda metà del 1800 ha richiamato numerosi alpinisti da tutto il mondo, attratti dal fascino delle vette di queste valli.

Centri visita ed informazioni

PUNTO INFORMATIVO BAGNI MASINO

Punto Informativo ERSAF in località Bagni di Masino gestito da Legambiente Lombardia: informazioni turistiche, educazione ambientale e animazione – apertura mesi luglio e agosto.
cell. 335 6874571 – valmasino@legambientelombardia.it

 

CASERA ALPE PIODA

Informazioni turistiche, educazione ambientale, possibilità pernottamento e pasti.

ERSAF Morbegno: tel. 02 67404580  morbegno@ersaf.lombardia.it

Alpeggi

Alpeggi di Zocca, Pioda e Cameraccio, Romilla, Temola, Mezzola, Arcanzo e Arcanzolo. Nelle vicinanze si segnala la presenza degli Alpeggi di Merdarola, Oro e Porcellizzo, Ferro, Qualido e Torrone.

Per maggiori informazioni sugli alpeggi regionali: https://www.ersaf.lombardia.it/alpeggi-regionali/

Itinerari

PERCORSO DI ORIENTEERING

Un percorso permanente di Orienteering nella Foresta Val Masino, realizzato per la promozione dello sport di Orientamento nelle Foreste di Lombardia. Per utilizzare il percorso è necessario avere la cartina realizzata appositamente per l’attività: la mappa è in distribuzione presso gli uffici ERSAF oppure scaricabile dal sito.

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SENTIERO LIFE RETICNET “DAL CIGNO ALLA PERNICE BIANCA

L’itinerario, realizzato da ERSAF nell’ambito di un progetto comunitario, attraversa 5 Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) e conduce alla scoperta della variabilità ambientale e paesaggistica dei luoghi, favorendo il recupero di antiche tracce rese nuovamente leggibili e percorribili al viandante attento. Il percorso è stato individuato in collaborazione con le Scuole di Alpinismo, Scialpinismo e Arrampicata della Valchiavenna e della Val Masino. Il sentiero, partendo dal Pian di Spagna (200 m slm) conduce, in circa 5 giorni, alla Val di Preda Rossa ai piedi del Monte Disgrazia (3.676 m slm).

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IL SENTIERO DEI CICLOPI

Si tratta di un percorso avventura che comporta alcuni passaggi elementari su massi, della durata di almeno 2 ore di cammino con un dislivello di 160 m. Si consiglia di affrontarlo con adeguate calzature di montagna evitando di percorrerlo dopo recentissime piogge che potrebbero rendere scivolosi i passaggi. La variante del “Canyon dei sassi delle capre” presenta invece passaggi continui fino al III grado e per percorrerla occorre attrezzatura alpinistica adeguata, esperienza e l’accompagnamento di una guida alpina. L’area del Sasso Remenno è formata da un grande conoide di massi granitici d’ogni forma e dimensione precipitati a valle in epoche remotissime. Il maggiore di queste, il Remenno, è il più grande Monolite d’Europa. Le sue pareti sono alte da 20 a 55 metri e da anni sono uno delle strutture d’arrampicata italiane più celebri.
Per maggiori informazioni contattare la Casa delle Guide di Filorera Val Masino tel. 0342.640004

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SENTIERO TATTILE SENSORIALE DEI BAGNI DI MASINO

Il sentiero sensoriale è basato su tecnologie ormai assodate in ambito europeo, ma ancora poco diffuse in Italia, che permettono la conoscenza e la scoperta di vari aspetti del modo naturale anche alle persone ipovedenti o non vedenti e ad altre categorie di varia abilità. Per rendere il percorso idoneo alla maggior parte dei visitatori si è utilizzata una tecnologia innovativa che permette di sovrascrivere in trasparenza l’alfabeto braille ai testi ordinari. Oltre alla possibilità di seguire autonomamente il percorso, il luogo si presta, con l’ausilio di accompagnatori e guide specializzate, anche alla sperimentazione in sicurezza di altre esperienze sensoriali praticabili localmente, come ad esempio l’arrampicata sui massi. Si tratta di un percorso ad anello della lunghezza di 1.100 m con un dislivello di 80 m. Le caratteristiche di questo anello son state definite in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Lombardia Onlus. Per informazioni: ERSAF Morbegno (SO) tel. 0342.605580 – e-mail morbegno@ersaf.lombardia.it

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SPORT E NATURA NELLA FORESTA BAGNI DI MASINO

La Foresta dei Bagni di Masino si presenta come un magico bosco, popolato da faggi, abeti bianchi e abeti rossi, tra cui ammirare enormi blocchi di granito coperti di muschio. Numerose attività sportive, tra cui l’arrampicata e le escursioni, invogliano il visitatore a percorrere questa “Foresta di sassi“.

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Foresta Foppabona

13. Foppabona (LC)

Descrizione

La Foresta Regionale si estende per 185,5 Ha sui due versanti della catena orobica lecchese, verso la Valsassina (LC) e la Valtorta (BG). L’ambiente è tipicamente alpino limitato da vette oltre i duemila metri: Zuc di Cam (2.195 m.), Bocchetta di Valbrona (2.046 m) e M. Foppabona (2.039 m); disegnato da praterie e boschi che si estendono su versanti ripidi e nei profondi valloni sino a scendere alla quota di 1.350 m nella Valle di Foppabona.

L’unica piccola porzione boscata, nella parte inferiore (1.400 – 1.600 m) comprende un lembo di lariceto aperto, classificato come fustaia di protezione, al di sopra della quale si hanno estesi arbusteti a rododendro e ontano verde. Manca una viabilità adeguata che colleghi l’alpeggio, costringendo l’escursionista o gli alpeggiatori a ore di marcia per raggiungerlo. Tale decentramento rende quindi sempre meno conveniente il suo utilizzo per le attività agro-pastorali di montagna.

L’unico percorso escursionistico di rilievo corre lungo lo spartiacque: è la Dorsale Orobica Lecchese o Alta via delle Orobie Occidentali Ssentiero 101), che tuttavia lambisce la proprietà demaniale a monte del fabbricato e dell’alpeggio. L’importanza dell’alpeggio risiede ancora oggi nella sorgente le cui acque pregiate sono captate dalla Società Norda di Primaluna (LC), concessionaria per il loro sfruttamento. La zona tuttavia possiede un grande interesse faunistico per la presenza di esemplari di camoscio, stambecco, marmotta, coturnice e gallo forcello.

Accesso

La Foresta Regionale può essere raggiunta sia dai Piani di Bobbio (funivia) lungo il Sentiero 101 (consigliato d’estate) sia da Introbio lungo la Val Biandino, seguendo le indicazioni per il Rifugio Grassi (h. 3.30 circa). Dal Rifugio, proseguendo in direzione dei Piani di Bobbio, in poco più di 20 min si raggiunge l’alpeggio di Foppabona.

Informazioni

ERSAF – Canzo – tel. 02.67404.451  lecco@ersaf.lombardia.it

Rifugi

RIFUGIO GRASSI

Bocchetta di Camisolo (2.000 m slm) Valtorta (BG) www.rifugiograssi.it

Luoghi di interesse storico-culturale

MINIERE

Le miniere di Camisolo sono considerate tra le più grandi ed antiche della Lombardia. Sono situate sulla vetta del Camisolo, nei pressi del Rifugio Grassi.

Le miniere di Valbona sono visitabili lungo un percorso ad anello intorno allo Zuc di Valbona.


Foresta Resegone

12. Resegone (LC)

Descrizione

La Foresta Regionale Resegone, con una estensione di 690 ha, è compresa nei Comuni di Lecco, Morterone (LC) e Brumano (BG) ed è divisa in due comparti distinti:
Caccia Serada: include le cime e il versante est del Monte Resegone e raggiunge quasi la vetta del monte, a quota 1.850 m;
Costa del Palio: è la lunga spalla orientale del Resegone, su cui si trovano l’alpeggio regionale ed i rimboschimenti. Ha andamento ondulato, con quote comprese fra 1.100 e 1.500 m, ed è uno dei più vasti pascoli del lecchese.

Il monte Resegone è una delle montagne più caratteristiche del paesaggio lombardo, dall’inconfondibile profilo a denti di sega. La parte alta ha un aspetto dolomitico con pinnacoli rocciosi che si staccano dalle praterie, mentre la parte bassa include una grande faggeta.
I boschi sono per lo più a dominanza di faggio costituiti da cedui invecchiati ormai con aspetto di fustaia, ed hanno un elevato valore sia economico che naturalistico. Ad essi si affiancano sia i boschi di neoformazione, colonizzatori degli ex pascoli, con specie quali la betulla, l’acero, il frassino, il maggiociondolo e i sorbi e sia gli inconfondibili rimboschimenti di Abete rosso, Pino nero e Larice.

La rete sentieristica è di estremo interesse, in quanto tutti gli itinerari per la vetta del Resegone attraversano la foresta regionale. I percorsi hanno differenti difficoltà, comprendendo anche itinerari di livello alpinistico. Sono stati realizzati due itinerari di grande respiro che interessano il massiccio: la Dorsale Orobica Lecchese (DOL) e l’Anello del Resegone, sistemando i tracciati, collocando la segnaletica direzionale e la cartellonistica didattica ed attrezzando delle aree di sosta. Lungo la Costa del Palio, la porzione bassa del versante sud è attraversata dalla strada provinciale Brumano-Fuipiano e l’alpeggio è servito dalla strada sterrata Agro-Silvo-Pastorale che sale dai due Comune alla base della Foresta, Morterone e Brumano (per salire in auto è necessario acquistare il permesso di transito presso le rivendite nei due Paesi).

La fauna sul Resegone è abbondante: caprioli e camosci vi raggiungono buone densità, e compaiono anche coturnice, gallo forcello e lepre. Si registrano sporadiche apparizioni dell’Aquila, con erratismi giornalieri dalle Orobie.

Accesso

Seguire la SS 36 fino a Lecco, prendere la nuova uscita per la Valsassina e raggiungere Ballabio; da qui seguire la SP 63 per Morterone.

Informazioni

ERSAF Canzo – tel. 02 67404.451 – lecco@ersaf.lombardia.it

Alpeggi

ALPEGGIO COSTA DEL PALIO

Az. Agricola Invernizzi Adriano in comune di Morterone (LC). Per prenotazioni e informazioni: Alessandra cell. 340.0761052 – Adriano cell. 333.9225838 (anche messaggio Whatsapp) – e-mail agricostadelpalio@gmail.com.
Come si raggiunge: da Morterone con strada forestale di IIIa categoria km 5,00 in 35’. Da Brumano con strada forestale di IIIa categoria. Strade a transito regolamentato.

Per dettagli sugli alpeggi: https://www.ersaf.lombardia.it/alpeggi-regionali/

Agriturismi

AGRITURISMO “COSTA DEL PALIO

Az. Agricola Invernizzi Adriano in comune di Morterone (LC). Per prenotazioni e informazioni: Alessandra cell. 340.0761052 – Adriano cell. 333.9225838 (anche messaggio Whatsapp); e-mail agricostadelpalio@gmail.com.
Come si raggiunge: da Morterone con strada forestale di IIIa categoria km 5,00 in 35’. Da Brumano con strada forestale di IIIa categoria. Strade a transito regolamentato.

Itinerari

L’ANELLO DEL RESEGONE

Consente di percorrere il periplo dell’intera montagna attraversando i diversi habitat boschivi, prativi e rocciosi, con spettacolari punti panoramici sulle Prealpi e la pianura. L’anello, lungo 12 km e con un dislivello circa di 500 m, prevede tappe didattiche alla scoperta delle tradizionali attività del bosco, delle miniere di piombo e della storia dei luoghi. Durante la camminata si attraversano faggete in cui sono riconoscibili le aie carbonili (“ajàl“), testimonianza degli antichi “pojàt” (carbonaie) costruiti per rifornire di carbone le industrie metallurgiche lecchesi. Lungo il tragitto è possibile far tappa al Buco di Flera, imbocco delle ottocentesche miniere di galena (solfuro di piombo), una delle quali è stata recuperata da ERSAF ed è attualmente visitabile (portare una torcia!).

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IL SENTIERO DEI GRANDI ALBERI

Il tracciato, di notevole interesse ambientale e storico, si snoda tra i “monumenti arborei” della Foresta Regionale Resegone e, in particolare, tra i numerosi esemplari di faggi. Un semplice ed affascinante percorso per comprendere come gli alberi sono stati da sempre un’importante fonte di ricchezza materiale, ma anche oggetto di antica venerazione e solenni guardiani del tempo che passa.

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Foresta Valle Intelvi

11. Valle Intelvi (CO)

Descrizione

La Foresta Regionale Valle Intelvi occupa la parte superiore dell’anfiteatro naturale di Schignano nel territorio della Comunità Montana Lario Intelvese. Si estende per circa 82 Ha, divisa in tre grossi appezzamenti separati fra loro: Alpe Nava-ComanaAlpe Carolza e Alpe Bedolo, più altre piccole porzioni sparse (Alpe Fontanella). Rientra quasi per intero nel Comune di Schignano (CO), con una piccola porzione in Comune di Brienno (CO).

Sui versanti con esposizione prevalente nord ed ovest (est per il settore di Brienno) si ritrovano boschi cedui di faggio, con lembi di castagneto da frutto e rimboschimenti artificiali con netta prevalenza di Abete rosso, a cui si associano i popolamenti di neoformazione caratterizzati dalla Betulla, l’Acero di monte e il Sorbo montano che si sono insediati ai margini dei pascoli, soprattutto nel settore inferiore.

La rete viabilistica, costituita da mulattiere storiche, è molto estesa e consente di raggiungere i principali fabbricati demaniali (Alpe Nava, Alpe Comana, Alpe Carolza e Alpe Bedolo) da cui ammirare tanto il paesaggio montano costituito da un mosaico di boschi e pascoli intagliati da vallecole, quanto i panorami sul Lario e sulla vicina Svizzera.

Accesso

In autobus – da Como bus di linea STP fino a Schignano; in auto seguire la strada statale 340 “Regina” fino ad Argegno, poi prendere per Schignano (km 25 da Como).

Informazioni

ERSAF Canzo – tel. 02.67404.451 – lecco@ersaf.lombardia.it

Agriturismi

Agriturismo Alpe Comana

Agriturismo La Pratolina in località Comana, Schignano (CO). Per prenotazioni e informazioni cell. 331.8738714 Elisabetta – cell. 338.3493231 Marisa. Sito internet: https://agriturismolapratolina.wordpress.com/
Come si raggiunge: da Schignano seguire in auto le indicazioni per Perla/Posa. Parcheggiare in località “Posa di Schignano” (840 m) e proseguire a piedi, seguendo le indicazioni per l’Alpe Comana.

Guarda il video dell’Alpe Comana: https://www.youtube.com/watch?v=82hgYN3kOrM

Agriturismo Alpe Bedolo
Az. Agricola Fiocco di Neve in comune di Schignano (CO). Per prenotazioni e informazioni cell. 339.3274512 .
Come si raggiunge: dal centro di Schignano salire lungo la via Rosa del Sasso fino alla località “Perla” poi seguire le indicazioni per Alpe Bedolo lungo la strada interpoderale via Pozzoletto per km 0.5. (20’ a piedi o 5’ con fuoristrada).

Luoghi di interesse storico-culturale

LINEA CADORNA

Fortificazioni della Prima Guerra Mondiale nei pressi del Sasso Gordona.

STRUTTURE RURALI

Il Roccolo del Messo e la nevera della Colma di Binate sono edifici rurali visitabili lungo il tracciato escursionistico Colma di Binate – Alpe Comana.

Itinerari

IL SENTIERO DELLE ESPRESSIONI

Il percorso, realizzato da ERSAF nel 2014 in collaborazione con l’Ass. La Maschera di Schignano, si snoda tra le numerose sculture in legno tra Alpe Nava, Alpe Comana, Monte Comana, Roccolo del Messo, Colma di Binate, fino al Sasso Gordona.

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LA CONCA DI SCHIGNANO

Itinerario naturalistico, storico e culturale alle falde del Sasso Gordona. Il percorso attraversa, con un giro ad anello, le diverse porzioni della Foresta regionale Valle Intelvi. Permette di conoscere alcune delle emergenze più caratteristiche di questo prezioso territorio a cavallo fra Italia e Svizzera: piante monumentali – fortificazioni Linea Cadorna – gli alpeggi – l’architettura rurale intelvese.

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Foresta Monte Generoso

10. Monte Generoso (CO)

Descrizione

Il territorio regionale ricade interamente per circa 233 Ha nel Comune di Alta Valle Intelvi (CO) nella Comunità Montana Lario Intelvese e confina per un tratto con la Confederazione Elvetica. È ubicato sul versante settentrionale del Monte Generoso, massiccio delle Prealpi Calcaree Lombarde, comprendendo i bacini della Valle dell’Inferno e della Valle di Gotta e la testata del torrente Breggia. I due valloni hanno versanti molto ripidi e sono separati dal un lungo crinale. Le quote partono dai 1.000 m (Valle Inferno) e raggiungono i 1.608 m (La Camoscia).

Il paesaggio è severo, solcato da profondi valloni boscosi e piccole porzioni a pascolo (località Alpe Gotta). Nei boschi prevale il ceduo di faggio, soprattutto nella porzione inferiore, mentre nel settore più elevato sugli ex pascoli abbandonati si sono insediati i popolamenti di Betulla, di Acero di monte, di Maggiociondolo e di Sorbo. Permangono inoltre dei vecchi rimboschimenti di conifere a prevalenza di abete rosso, in via di rinnovamento con latifoglie.

La rete sentieristica negli ultimi anni è stata oggetto di notevoli interventi di miglioramento per la sua percorribilità e la sua fruizione turistica, con l’apposizione di segnaletica direzionale e didattica e la realizzazione di tre aree di sosta. L’elemento di maggior valore storico-culturale da visitare è il sistema fortificato di trincee e camminamenti della “Linea Cadorna” risalenti al 1916-17, che l’ERSAF ha in parte recuperato, realizzando il “Sentiero delle trincee”dedicato a Luigi Mario Belloni, appassionato studioso locale. A questa rete escursionistica si unisce la strada agro-silvo-pastorale che raggiunge l’Alpe Gotta. L’Alpe Gotta viene regolarmente utilizzata come alpeggio estivo da parte di un gestore locale, che affianca l’attività di allevatore con quella agrituristica.

Accesso

Da Como si percorre la sponda occidentale del Lario seguendo la Strada Statale SS 340 “Regina” fino ad Argegno. Procedere sulla sinistra per la Valle Intelvi fino a San Fedele. Superata la piazza centrale di San Fedele, raggiungere il deposito bus, quindi seguire a sinistra la via Monte Generoso/per Orimento. Nel mese di agosto collegamento bus San Fedele-Alpe Grande.

Informazioni

ERSAF Canzo – tel. 02.67404.451 – lecco@ersaf.lombardia.it

Luoghi di interesse naturalistico

CAVERNA GENEROSA

Sito paleontologico dell’Orso delle caverne.
Come si raggiunge: da San Fedele d’Intelvi (CO) seguire per Orimento. Accanto al ristorante “Baita Orimento” parte un sentiero poco impegnativo che porta all’ingresso della Caverna Generosa (50-60 minuti circa, 200 m di dislivello).

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Itinerari

IL PERCORSO DELLE TRINCEE “LUIGI MARIO BELLONI

Itinerario accessibile a tutti che permette di conoscere trincee, fortificazioni e gallerie della O.A.F.N. (Occupazione Avanzata Frontiera Nord, impropriamente conosciuta come Linea Cadorna).

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PERCORSO BOTANICO-VEGETAZIONALE “IL PAESAGGIO DELLA TRANSUMANZA

Il sentiero si sviluppa da Orimento all’Alpe Gotta, sovrapponendosi nella prima parte al percorso geologico del Monte Generoso, lungo un piacevole tracciato che ripercorre i passi del bestiame e della transumanza. I pannelli, dislocati nei punti di maggior interesse, oltre ad informare, servono come invito al visitatore per rendersi protagonista attivo dell’esperienza, attraverso la ricerca e il riconoscimento diretto di alcune specie che caratterizzano il paesaggio vegetale.
Dislivello: 180 metri (complessivi a/r) – lunghezza 3 km circa

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IL SENTIERO DEI CONTRABBANDIERI

La Valle Intelvi fu fortemente influenzata in passato dal contrabbando di merci, diverse a seconda del periodo storico e delle imposizioni dei monopoli, da e per la confinante Svizzera. Ripercorrere oggi i vecchi tracciati, le valli e le montagne che sono state teatro di queste attività, ci conduce, tra memorie e leggende, nella storia delle valli comasche. Il percorso attraversa la Foresta Regionale Monte Generoso e, partendo da Pellio Intelvi (CO), conduce al Foo di Parol e all’Alpe di Gotta, per concludersi al confine con la Svizzera, in direzione dell’Alpe di Arogno.
Tempo di percorrenza: h. 2.20 (sola andata)

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ALPE GOTTA

Alpeggio a 1.250 m slm nella Foresta Monte Generoso.
Per maggiori informazioni sugli alpeggi di Lombardia: https://www.ersaf.lombardia.it/alpeggi-regionali/

Agriturismi

AGRITURISMO ALPE GOTTA

Soc. Agricola Monte Generoso in comune di Alta Valle Intelvi (CO). Per prenotazioni e informazioni: cell. 335.5480565 Antonio (anche messaggio Whatsapp).
Come si raggiunge: da San Fedele Intelvi: strada asfaltata per Orimento; km 5.00 in h. 0’40 e poi strada sterrata agrosilvopastorale ad accesso limitato, transitabile con fuoristrada.