Gestione sostenibile dei nitrati

Cosa è l’azoto?

L’azoto è un elemento che si presenta in natura sotto varie forme:

  • Azoto molecolare, che costituisce circa il 78% dei gas atmosferici;
  • Azoto minerale, costituito quasi esclusivamente da azoto nitrico, ammoniacale e in nitroso;
  • Azoto organico, derivante dalla decomposizione di resti animali e vegetali nel terreno.

L’importanza dell’azoto per le piante

È un nutriente essenziale per la crescita e lo sviluppo delle piante. Gioca un ruolo cruciale nella sintesi di diversi composti, tra cui proteine (fondamentali per la struttura e la funzione delle cellule vegetali) e clorofilla, necessaria allo svolgimento della fotosintesi. Un apporto adeguato di azoto favorisce la produzione di foglie sane, la crescita delle radici e il rendimento delle colture.

Tuttavia, un apporto eccessivo di azoto può comportare problemi come una crescita eccessiva delle foglie a scapito della formazione di fiori o frutti, un consumo idrico elevato e altri squilibri nella pianta.

Gli input principali di azoto per le piante includono:

  • L’azoto atmosferico, reso disponibile dai legumi;
  • I fertilizzanti artificiali;
  • Le fonti organiche, come la materia organica del suolo, i residui colturali e i concimi. Queste fonti organiche devono essere convertite in forme inorganiche di azoto attraverso la decomposizione da parte di microrganismi.

I rischi per la salute e per l’ambiente

I meccanismi attraverso i quali l’azoto può essere disperso nell’ambiente sono vari. L’azoto nitrico è una forma solubile in acqua dell’azoto e la quota che non viene utilizzata dalle colture liscivia verso le acque sotterrane, rappresentando una significativa fonte d’inquinamento delle falde acquifere.

Un eccesso di nitrati nell’acqua è dannoso:

  • Per la salute umana, sono state osservate delle correlazioni tra il consumo di acque contaminate e cancro gastrico;
  • Per gli ecosistemi, causando l’esaurimento dell’ossigeno e l’eutrofizzazione.

La salvaguardia della qualità dell’acqua è un elemento chiave della politica ambientale dell’Unione europea: sin dal 1991, l’UE si è dotata della Direttiva Nitrati con l’obiettivo di controllare l’inquinamento e migliorare la qualità dell’acqua. Il settore agricolo ha investito molto per ridurre l’impatto dei nitrati sulle acque, ma ancora molto resta da fare. Per raggiungere tale fine occorre ampliare ulteriormente la diffusione dei trattamenti degli effluenti di allevamento e l’applicazione tecniche agronomiche più sostenibili e di minore impatto ambientale.

Direttiva Nitrati

La Direttiva Nitrati (91/676/CEE) ha richiesto la designazione di diversi ambiti di vulnerabilità, cioè di zone dove la gestione dell’azoto e in particolare quello di origine zootecnica, è regolamentata attraverso specifici programmi di azione regionali, che definiscono quantitativi, modalità e periodi per la distribuzione di effluenti di allevamento e fertilizzanti assimilati.

Il limite più significativo riguarda la quantità massima di azoto da effluenti di allevamento spandibile, che viene fissato in 170 kgN/ha per anno per le Zone Vulnerabili ai Nitrati.

Per informazioni sulla normativa vigente consultare la pagina dedicata (Direttiva Nitrati) di Regione Lombardia.

Tra le principali attività di ERSAF sulla tematica ricordiamo: