Il ciclone denominato “Vaia” ha colpito gran parte del territorio nazionale tra il 27 e il 30 ottobre 2018: venti con intensità medie orarie fino a 120 km/h e raffiche superiori a 200 km/h hanno investito vaste aree del Nord e Centro Italia, causando, tra l’altro, danni ingenti ed estesi al patrimonio forestale dell’arco alpino; negli stessi giorni, precipitazioni di intensità eccezionale per diverse durate, da un’ora a tre giorni, si sono abbattute sulle regioni del Nord Italia.

Il risultato dell’azione combinata della pioggia e delle fortissime raffiche di vento di questo evento eccezionale che ha colpito pesantemente i boschi di 494 comuni di Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia è stato di 42.500 ettari di bosco danneggiati e 8,6 milioni di metri cubi abbattuti che sono circa 7 volte la quantità di legname ad uso industriale che le segherie italiane riescono a lavorare in un anno.

Si tratta del singolo più grande fenomeno di danneggiamento del patrimonio forestale mai registrato in Italia, oltre tutto localizzato proprio in quella parte d’Italia dove vi sono i boschi con maggiori stock di legname e con la più alta produttività di foreste (circa i 2/3 del legno da opera italiano proviene da queste foreste), senza dimenticare il loro fondamentale valore ambientale e turistico.

Brochure Tempesta Vaia: la pubblicazione cerca spiegare le cause di questo devastante evento, i suoi effetti sull’ecosistema e sull’evoluzione futura, fornendo indicazioni su cosa può fare l’uomo per ricostruire la foresta.

La foresta ritornerà – dalla devastazione di Vaia alla rinascita del paesaggio
Convegno del 27 ottobre 2022, Auditorium Testori – Milano
Programma e interventi presentati

Boschi danneggiati dalla tempesta Vaia del 2018 
Sul Geoportale della Lombardia è disponibile la mappa delle aree boschive danneggiate dalla tempesta “VAIA” fra il 29 e 30 ottobre 2018.

Aree colpite dalla tempesta Vaia:

mappa scaricabile dei boschi colpiti dalla tempesta Vaia
mappa scaricabile dei boschi di abete rosso colpiti dalla tempesta Vaia

La prima ricognizione speditiva effettuata subito dopo l’evento, in pieno inverno, nelle Comunità montane su richiesta di Regione Lombardia ha evidenziato 155 comuni interessati con una superficie colpita dichiarata pari a complessivi 4.222 ettari dato che nel monitoraggio definitivo primaverile ha raggiunto il valore di complessivi 4.604 ettari di boschi colpiti (di cui il 62%, pari a 1.814 ettari completamente distrutti) in 186 comuni per un volume di legname pari a 495.364 mc.

La Lombardia è stata la terza area amministrativa più colpita per superficie, dopo Trentino (18.389 ha) e Veneto (12.227 ha) e seguita da Alto Adige (4.140 ha) e Friuli-Venezia Giulia (3.700 ha). Secondo rilevazioni condotte dagli uffici di Regione Lombardia, i danni maggiori sono stati registrati nelle zone montane delle province di Brescia, Sondrio e Bergamo. Danni più sporadici sono stati segnalati un po’ ovunque sulle montagne lombarde, soprattutto fra i 1.000 e i 1.600 m di quota.

La prima ricognizione ha stimato danni per circa 50 milioni di euro, così suddivisi: circa 4.200 ettari di boschi danneggiati (con una stima orientativa di danni di circa 7.000 €/ha, ossia circa 30 milioni di €, e circa ottocentomila alberi caduti o danneggiati) danni alla viabilità agro-silvo-pastorale per circa 15 milioni di € danni alle malghe (alpeggi) per circa 4 milioni di € Successivamente, sono pervenute altre segnalazioni, da parte delle Comunità Montane e di ERSAF relativa al per circa 740.000 €.

Il successivo rilievo della superficie danneggiata effettuato a fine giugno 2019 attraverso la foto interpretazione dal satellite Sentinel (immagini con pixel 10 m x 10 m), che ha posto a confronto lo stato di fatto delle aree colpite poco prima e subito l’evento, ha rilevato 2.210 ettari di boschi evidentemente danneggiati e visibili a questa scala: il satellite infatti potrebbe non aver rilevato schianti in aree ombreggiate dalle montagne nonché i piccoli schianti diffusi. Questi dati, pubblicati sul Geoportale della Lombardia, inducono a ritenere che il primo rilievo abbia portato ad una ad una sovrastima dei danni, come sembrano confermare i dati sul legname effettivamente denunciato al taglio in SITaB per le annualità 2019-2020-2021 che hanno acquisito i dati degli interventi correlati a questo evento calamitoso.

Per i lavori di “somma urgenza”, necessari per prevenire ulteriori danni alla pubblica e privata incolumità, a seguito dell’Ord. 558/2018 della Protezione Civile Regione Lombardia con d.g.r. n. 998 del 11/12/2018 ha stanziato 7 milioni di euro. Gli interventi previsti ammontano a n. 108 per la sistemazione di 1.397,69 ettari di boschi e 125,8 km di strade forestali, da realizzare sul territorio di 20 Comunità Montane, un Parco regionale, tre UTR e la Provincia di Sondrio.
Al Primo piano di riparto è seguito un Piano integrativo che ha stanziato ulteriori 14 milioni di euro per un totale di 18,4 milioni di euro, già finanziati, per la realizzazione di 155 progetti in gran parte già conclusi.
Sono inoltre già previste risorse per il finanziamento di ulteriori 29 interventi, per un importo complessivo pari a 2,1 milioni di euro.

Considerato che questi eventi climatici estremi e i loro danni sono in aumento in tutto il mondo e che in futuro potrebbero nuovamente ripetersi anche se non è possibile prevedere dove, la tempesta Vaia è l’occasione per sviluppare una maggior consapevolezza da parte degli amministratori pubblici e dei cittadini in merito al valore del bosco, nonché per definire nuovi scenari gestionali orientati ad aumentare la resilienza e la resistenza delle foreste agli eventi estremi grazie alla gestione e alla pianificazione forestale, identificando le aree più a rischio per tempeste e incendi e investendo strategicamente le risorse nella prevenzione dei danni e nella la gestione efficace dell’emergenza e delle oscillazioni di mercato che ne conseguono.

Contributi Protezione Civile

Con Decreto del Ministero delle Politiche agricole e forestali n. 9093602 del 04/09/2020 è stato stanziato un fondo di € 300.000, distribuito tra le 5 Regioni e Province Autonome colpite dalla tempesta Vaia, per conoscere i fenomeni naturali che interesseranno sia le superfici oggetto di interventi di allontanamento dei tronchi schiantati che quelle dove l’operazione non sarà effettuata.

A seguito dell’evento calamitoso è stato istituito un gruppo di lavoro coordinato dal MIPAAF composto da Regione Lombardia, Regione Veneto, Regione Autonoma Friuli-Venezia-Giulia, Provincia Autonoma di Trento, Provincia Autonoma di Bolzano, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Padova e Università degli Studi di Udine, con il compito di approfondire gli aspetti legati alla successione ecologica cha Vaia ha innescato.

È stato stilato un protocollo di rilievo al fine di conoscere i fenomeni naturali che interesseranno le aree oggetto di interventi di allontanamento dei tronchi schiantati.  Il monitoraggio è stato effettuato su più di 200 punti rilevati nell’area colpita di cui 10 materializzati in Regione Lombardia: 5 in Valle Camonica (2 a Sonico, 2 a Cimbergo e 1 a Bienno) e 5 in Valtellina (2 a Valdisotto, 2 a Grosotto e 1 a Teglio); l’analisi prevede rilievi di campo quinquennali sia a carattere forestale che ambientale. I dati raccolti sono stati trasmessi all’Università di Udine che si occupa della gestione del database in cui confluiscono tutte le informazioni provenienti dagli enti coinvolti nel monitoraggio.

Monitoraggio delle dinamiche post Vaia: Report attività 2021 in Lombardia

I dati sul legname effettivamente denunciato al taglio in SITaB per le annualità 2019-2020 (che dovrebbero aver già acquisito i dati della gran parte degli interventi correlati) inducono a ritenere che il monitoraggio abbia portato ad una sovrastima dei danni. Il dato sarebbe coerente con i rilievi satellitari ottenuti da Sentinel che subito dopo l’evento ha rilevato 2.210 ettari di boschi evidentemente danneggiati e visibili alla sua scala di rilievo.

Le stime effettuate, che si riferiscono sia alle denunce di taglio che hanno goduto di fonti di finanziamento pubblico specificatamente dedicate sia alle denunce per il taglio di alberi morti, spezzati o deperienti richieste nei comuni che hanno dichiarato boschi danneggiati dalla tempesta, hanno stimato complessivamente per le annate 2019, 2020 e 2021 n. 1.060 istanze presentate per 235 mila mc ed una superficie di intervento pari a 2.568 ettari.

Anche i primi dati degli interventi ormai conclusi di taglio e sgombero del soprassuolo danneggiato, finanziati con risorse pubbliche, recentemente (2022) pubblicati sul Geoportale della Lombardia avvalorano questa tesi.

Per maggiori informazioni sulle operazioni selvicolturali nei boschi colpiti dalla Tempesta Vaia è possibile consultare le relazioni annuali pubblicate nei Rapporti sullo stato delle foreste in Lombardia 2019, 2020, 2021 e lo strato cartografico “Interventi di forestazione finanziati con risorse pubbliche” sul Geoportale della Lombardia.

Tabella legname prelevato

Un ulteriore aggravio dei danni conseguenti a questa calamità, che ha avuto subito ripercussioni su tutta la filiera bosco-legno, si è avuto con l’estesa diffusione del bostrico dell’abete rosso favorita dal legname schiantato che non è stato recuperato in tempo utile a prevenirne il deterioramento.

Nel 2019 le segnalazioni sono state per lo più di danno diffuso dove presente l’abete rosso (Picea abies), secondo entità di danno che vanno da leggero a medio e puntiforme. Questo primo anno dopo la tempesta di ottobre 2018 non ha registrato una situazione particolarmente grave.

La grande preoccupazione per l’andamento delle pullulazioni per gli anni seguenti ha tuttavia trovato ampio riscontro e in tutta la regione è stata confermata la presenza del bostrico dell’abete rosso.  Quelle che nel 2019 erano “fiammate” cioè gruppi di piante “bostricate” in boschi apparentemente intatti sono diventate nel 2020, in assenza di tempestivi interventi di bonifica, interi versanti colpiti. L’incremento incontrollato dell’insetto, favorito dalla generale siccità e calura della seconda parte del 2021, che ha rappresentato un forte innesco soprattutto per le seconde e terze generazioni, lo ha reso la principale avversità fitosanitaria in Lombardia anche nel 2021.

Nonostante le azioni di prelievo e bonifica messi in atto, la situazione si è sempre più aggravata. In particolare, la quasi totale sovrapposizione geografica degli attacchi da bostrico con le aree colpite da Vaia si è estesa anche in contesti estranei a Vaia, e particolarmente nelle aree ecologicamente meno favorevoli all’Abete rosso. Sulla base delle segnalazioni pervenute e l’elaborazione GIS realizzata si stima un danno diffuso pari a 3.000 ha a fine 2021 perlopiù in corrispondenza con le aree colpite da Vaia. Una importante eccezione rispetto alla sovrapposizione con Vaia è tuttavia riferita alle valli bergamasche, Val Brembana e Valle Seriana in particolare, colpite in minore misura da Vaia ma invece in maniera intensa dal bostrico.

A livello nazionale è stata promulgata  la L. 30 dicembre 2021, n. 234 che dai commi da 846 a 854 individua «misure di intervento» nei confronti dell’infestazione da bostrico, e che riduce l’impatto burocratico nelle procedure di taglio in caso di boschi infestati da bostrico; inoltre  al comma 855, stanzia un apposito fondo con una dotazione di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023 per i territori colpiti, e in particolare l’istituzione del Tavolo tecnico scientifico sul Bostrico dell’abete rosso.

In Lombardia alcune realtà territoriali (CM Valle Camonica, CM Valle Trompia) negli ultimi anni hanno provveduto autonomamente a mettere in campo un sistema volto sia al monitoraggio delle popolazioni, che alla cattura massale, tramite la posa di apposite trappole, attivate con feromoni specifici, o tronchi esca anch’essi attivati con attrattivo sessuale.

La costituzione del Tavolo Tecnico Nazionale, istituito dal Comitato Fitosanitario Nazionale nel novembre 2021 e finalizzato alla condivisione degli sforzi nelle regioni colpite da Vaia, ha permesso l’avvio di un programma interregionale coordinato di lotta e monitoraggio, rappresentato da funzionari tecnici fitosanitari e forestali di  Regione Veneto, Provincia autonomo di Trento, Provincia autonoma di Bolzano, Regione Friuli-Venezia Giulia, Regione Lombardia, con il supporto di Crea-DC e Università di Padova. Nei piani del Tavolo rientrano una serie di azioni, tra cui: l’informazione al pubblico tramite pieghevoli e poster da diffondere e affiggere nelle aree maggiormente frequentate dalla popolazione,  la predisposizione di una rete di monitoraggio condivisa, e la conseguente raccolta dei dati che verranno  successivamente elaborati dall’Università di Padova, la formazione degli operatori sul territorio, la predisposizione di linee guida  volte alla individuazione di buone pratiche selvicolturali nella gestione del fenomeno.

Le azioni previste nel Tavolo Tecnico per il 2022 comprendono il monitoraggio dell’avanzata del bostrico e la sua evoluzione, con l’intento di emettere ulteriori linee guida di carattere operativo a livello nazionale. Queste daranno maggiore spazio alla formazione degli operatori forestali, attraverso l’indicazione di tecniche operative di contenimento e nuovi scenari inerenti la rigenerazione forestale, soprattutto nei territori pesantemente colpiti dall’insetto, e nei popolamenti artificiali fuori areale, ormai completamente inospitali di abete rosso.

Al fine di anticipare le linee guida nazionali e condividere con gli operatori una serie di buone pratiche in bosco, con Comunicato Regionale del 31/05/2022 n. 56 della Direzione Generale Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi la Lombardia, pubblicato sul BURL Serie Ordinaria n. 23 del 07/06/2022 la Lombardia ha divulgato le “Linee guida regionali per la di per il monitoraggio e la difesa dei popolamenti forestali dal bostrico tipografo dell’abete rosso (Ips typographus L.)”.

Il monitoraggio ha evidenziato che su parte di questi 3.000 ettari sono in corso o già conclusi interventi di bonifica, in parte con contributo pubblico (a “macchiatico negativo”) e in parte senza contributo pubblico (a “macchiatico positivo”). è possibile stimare 800 ettari di interventi di bonifica in corso o appena conclusi, che effettuati in parte anche sulle piante verdi circostanti il secco, quindi non sui 3.000 ettari danneggiati. Prudenzialmente, si può stimare che siano stati bonificati circa 400 ettari di boschi disseccati.

La diffusione avvenuta quest’anno si paleserà a partire dall’estate 2023, quando saranno visibili i danni riferiti alla attività trofica delle nuove generazioni. Persistono serie preoccupazioni in riferimento alla elevata quantità di insetti svernanti adulti o in forma pupale, che all’inizio della prossima primavera sfarfalleranno nei boschi di abete rosso; analogamente seria preoccupazione desta lo stato di stress dell’abete che dopo la stagione 2022 particolarmente arida e calda risulta indebolito nelle sue difese naturali nei confronti degli attacchi del bostrico.  Infine, destano preoccupazione nuove infestazioni, e la campagna di monitoraggio con trappole conferma il trend in forte crescita in Valtellina, area che fino al 2021, ad eccezione della alta Valtellina di Bormio, risultava moderatamente libera da bostrico.

Servizio Fitosanitario Regionale

BURL 07-06-2022_Linee guida regionali per il monitoraggio e la difesa dei popolamenti forestali dal bostrico tipografo (Ips typographus)

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