ERSAF presenta i risultati di un progetto ambizioso per valorizzare la filiera brassicola regionale

Il 16 ottobre 2024, a Milano, presso il prestigioso palazzo Pirelli, si è tenuto un convegno organizzato da ERSAF dedicato alla coltivazione del luppolo in Lombardia. L’evento ha riunito enti, associazioni di categoria, esperti del settore, ricercatori, agricoltori e birrifici, con l’obiettivo di fare il punto sulla situazione attuale e sulle prospettive future di questa filiera emergente.

Un tesoro nascosto

La Lombardia, da sempre terra di eccellenze agricole, sta scoprendo un nuovo potenziale: la coltivazione del luppolo. Questa pianta, fondamentale per la produzione della birra, è una delle c.d. filiere minori o alternative che ERSAF Lombardia è impegnata a sviluppare per diversificare e innovare il settore agricolo  e per dare nuove opportunità di sviluppo alle aree marginale e interne. Grazie al lavoro di ricerca e sperimentazione condotto da ERSAF e dall’Università di Parma, con una collaborazione anche con l’università degli Studi di Milano, è emerso che il nostro territorio è in grado di offrire un terroir variegato, capace di conferire alle birre prodotte con luppolo locale un carattere, legato alle diverse zone, con la possibilità a tendere di creare dei distretti con caratteristiche peculiari.

Il progetto ERSAF: una scommessa promettente

Il progetto ERSAF sulla coltivazione del luppolo è nato con l’obiettivo di valorizzare una filiera ancora poco sviluppata in Italia e di contribuire alla diversificazione delle produzioni agricole regionali, con diverse caratteristiche. Negli ultimi anni, ERSAF ha promosso la realizzazione di campi sperimentali, organizzato eventi di formazione in collaborazione con le università e favorito la nascita di reti di collaborazione tra agricoltori, micro-birrifici e istituti di ricerca. I risultati ottenuti finora sono molto promettenti e dimostrano che la Lombardia ha tutte le carte in regola per sviluppare una produzione di diverse specie luppoli di alta qualità.

Il convegno: un momento di confronto e condivisione

Il convegno ha rappresentato un’importante occasione per fare il punto sullo stato dell’arte della coltivazione del luppolo in Lombardia e per discutere delle sfide e delle opportunità future. Tra i relatori, si sono susseguiti esperti che hanno presentato i risultati delle loro ricerche e condiviso le loro esperienze.

  • Fabio Losio, Presidente di ERSAF, ha sottolineato l’importanza di un approccio sistemico alla valorizzazione della filiera brassicola lombarda, coinvolgendo tutti gli attori della filiera.
  • Alessandro Beduschi, Assessore all’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste della Regione Lombardia, ha sostenuto l’importante patrimonio di biodiversità presente in regione Lombardia come base essenziale per un prodotto di alta qualità e l’opportunità offerta dalle filiere alternative per la diversificazione agricola, in tempi di grande competizione sulle colture tradizionali.
  • Uta Biino ed Elisa Tagliaferri di ERSAF hanno presentato l’indagine conoscitiva sul luppolo avviata da ERSAF a partire dal 2018, e la realizzazione del progetto sperimentale sul terroir descrivendo le azioni portate avanti per promuovere la filiera, fondate su formazione, divulgazione e trasferimento tecnologico e messa in rete degli attori, in linea con quanto prevede la mission di ERSAF, oltre a mettere in campo le proprie competenze sulla conoscenza dei suoli, realizzando la caratterizzazione pedologica dei siti oggetto di sperimentazione nel progetto.
  • Andrea Arpano nell’ambito della sua tesi di Laurea presso l’Università degli Studi di Milano, ha approfondito le caratteristiche climatiche e monitorato lo sviluppo delle piante, dall’emergenza alla raccolta, nei diversi siti sperimentali.
  • Margherita Rodolfi del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco dell’Università di Parma, ha analizzato le componenti aromatiche delle cultivar di luppolo coltivate nei diversi campi sperimentali, oggetto di studio, per verificare i diversi terroir, misurando le quantità e la tipologia degli alfa e beta acidi e delle molecole aromatiche presenti negli olii essenziali nelle varie fasi di maturazione dei quattro tipi di luppoli testati nelle diverse aziende agricole che hanno ospitato i campi sperimentali.
  •  Eliana Tonelli di ERSAF ha presentato la carta vocazionale regionale di attitudine climatica alla coltivazione professionale del luppolo, analizzando nel dettaglio gli indici di attitudine climatica specifici per la coltivazione del luppolo legati alle temperature e al fabbisogno idrico.
  • Emilio Macario Gioanas, dello studio Timesis Srl, coinvolto nello studio pedologico, ha presentato la carta vocazionale pedologica alla coltivazione professionale del luppolo, redatta da ERSAF (Vanna Maria Sale), mettendo in risalto le aree più e meno idonee alla coltivazione del luppolo, in funzione delle caratteristiche del suolo.
  • Tommaso Ganino del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco dell’Università di Parma, coordinatore Scientifico del progetto, ha infine messo in relazione le caratteristiche del suolo e del clima rilevate in tre dei campi sperimentali e l’espressione delle caratteristiche aromatiche delle tre varietà, mettendo le basi per definire il terroir delle diverse località della Lombardia.
  • Katya Carbone del CREA-OFA ha illustrato le prospettive future della coltura del luppolo in Italia, evidenziando non solo gli usi brassicoli ma anche quelli nutraceutici e cosmetici, quali importanti sbocchi di mercato, e i risultati dei progetti di ricerca portati avanti dal  CREA-OFA (LOBit).
  • A seguito delle presentazioni tecniche con i risultati del progetto, si è aperta la tavola rotonda, con la partecipazione degli ordini professionali agronomi e periti, della Direzione generale – ASAF di Regione Lombardia, delle associazioni di categoria degli agricoltori, di Union birrai e del consorzio birra italiana (CBI) e di un luppolicoltore professionale, moderata da Katya Carbone del CREA-OFA.

 

Il terroir del luppolo lombardo: lezioni dal convegno

Concludendo, le ricerche condotte in Lombardia hanno evidenziato come il terroir locale, caratterizzato da una grande varietà pedoclimatica, sia in grado di influenzare in modo significativo le caratteristiche aromatiche del luppolo. Le diverse varietà sperimentate, come Cristal, Yeoman ed Eroica, hanno espresso  nei diversi areali lombardi oggetto di indagine, aromi e sapori peculiari legati alle diverse condizioni pedoclimatiche, dimostrando che l’alta variabilità del territorio lombardo si adatta bene alla produzione di birre artigianali differenziate per areale e di alta qualità per i contenuti di alfa e beta acidi ed olii essenziali, e pertanto il luppolo coltivato in Lombardia può costituire un tassello importante per costruire una filiera brassicola interamente prodotta in Italia.

Potenzialità e sfide

La coltivazione del luppolo in Lombardia offre numerose opportunità, tra cui:

  • Diversificazione delle produzioni agricole: Il luppolo può rappresentare una fonte di reddito aggiuntivo per gli agricoltori e contribuire a rendere più resilienti le aziende agricole.
  • Sviluppo del turismo enogastronomico: La produzione di birra artigianale locale può attrarre turisti e valorizzare il territorio.
  • Creazione di filiere corte: La collaborazione tra agricoltori e birrifici può favorire la creazione di filiere corte e sostenibili.

Tuttavia, per poter sfruttare appieno queste potenzialità, è necessario affrontare alcune sfide, tra cui:

  • La necessità di investimenti: la coltivazione del luppolo richiede investimenti iniziali significativi, sia in termini di attrezzature sia che di manodopera soprattutto per la fase di raccolta. Non va persa di vista però la successiva fase di trasformazione del prodotto (essiccazione, pellettizzazione e conservazione) per consentire di mantenere l’alta qualità prodotta in campo nel prodotto finale da consegnare ai birrifici, per la quale servono investimenti importanti e dei centri di trasformazione comuni.
  • La mancanza di una filiera consolidata: la filiera brassicola lombarda è ancora in fase embrionale e necessita di essere ulteriormente strutturata, mancando formazione ed investimenti per la trasformazione del prodotto e gli accordi con i birrifici per il suo ritiro.
  • La competizione con i produttori esteri: il mercato del luppolo è altamente competitivo, e i produttori lombardi devono far fronte alla concorrenza di paesi con una lunga tradizione nella coltivazione di questa pianta e strutturati per garantire un prodotto certificato ed affidabile.

 

Il convegno organizzato da ERSAF ha rappresentato un importante momento di confronto e di condivisione per tutti gli attori coinvolti nella filiera brassicola lombarda. I risultati ottenuti finora sono molto promettenti e dimostrano che la Lombardia ha tutte le carte in regola per diventare una regione di riferimento per la produzione di luppolo di alta qualità. Tuttavia, è necessario continuare a investire nella ricerca, nella formazione e nella promozione di questa filiera, per garantire la sua sostenibilità e il suo sviluppo nel lungo termine.

Continua a seguire il sito e i social di ERSAF per conoscere le novità sulle colture alternative (Colture alternative – Ersaf) in Lombardia e scoprire come puoi contribuire a valorizzare i prodotti del nostro territorio.