La riscoperta delle filiere minori

Dopo decenni in cui i sistemi colturali intensivi e semplificati – basati sulla coltivazione di poche specie vegetali – si sono diffusi in maniera incontrastata, stiamo assistendo al ritorno di una maggior diversificazione colturale, dovuta ad una progressiva perdita di competitività e produttività di questi modelli agricoli.

Le difficoltà di mercato dovute a prezzi stagnanti e costi di produzione crescenti, unite alle pressioni ambientali e dell’opinione pubblica per un’agricoltura più sostenibile, stanno infatti spingendo le aziende a cercare nuove soluzioni per restare competitive.

A questo si aggiungono altri due fattori:

  • L’aumento dell’attenzione dei consumatori, delle reti commerciali e dell’industria di trasformazione verso produzioni locali (“made in Italy”);
  • Il ritorno dell’interesse verso l’agricoltura come risposta alla difficile situazione economica attuale.

Questo riguarda soprattutto i giovani, che stanno intravedendo opportunità imprenditoriali nelle produzioni non tradizionali e nel recupero di coltivazioni abbandonate, ma capaci di coprire una domanda crescente.

Colture minori in Lombardia

Secondo i dati del Sistema Informativo Agricolo Regionale (SIARL), le colture che in Lombardia stanno destando un crescente interesse sono in particolare:

  • Piccoli frutti quali ribes, ribes rosso, uva spina, mora, lampone, mirtillo, alchechengi, bacche di goji
  • Frutta da guscio noce, nocciolo e mandorlo
  • Grani “antichi” come grano saraceno, miglio, segale
  • Canapa e lino
  • Piante aromatiche officinali
  • Bambù
  • Luppolo

Il trend delle superfici delle colture minori in Lombardia è in linea con gli andamenti di mercato che mostrano prospettive favorevoli, sia in termini di quote di mercato acquisibili (aumento della domanda nazionale e rapporto import/export), sia di prezzo di vendita per il prodotto italiano, sempre particolarmente apprezzato.

Per una maggiore comprensione, di seguito si riporta un documento di approfondimento redatto da ERSAF in collaborazione con la società TIMESIS SRL, unitamente alle mappe aggiornate relative alla diffusione delle colture minori considerate.

Il ruolo di ERSAF

Già da tempo, ERSAF, ha avviato numerose attività per analizzare e promuovere l’interesse e la diffusione di queste colture alternative, con lo scopo di creare opportunità di rilancio economico e sociale per le aree interne, le superfici frammentate e marginali, non devolute all’agricoltura intensiva. Il nostro intento, in linea con i principi dettati all’art. 64 della legge istitutiva dell’Ente, è anche quello di definire il quadro di azioni tecniche e le modalità operative che ERSAF può attivare per sostenere sia la loro diffusione, che i produttori. Ad esempio, le relazioni con il sistema delle aziende di trasformazione e le filiere nel loro complesso.

Le attività in corso su filiere specifiche

In particolare, le filiere minori a supporto delle quali ERSAF ha lavorato e sta lavorando in questi anni sono il NOCCIOLO, il LUPPOLO e il GRANO SARACENO.

Le attività realizzate, dettagliate nelle pagine specifiche riportate di seguito, hanno previsto:

  • l’attivazione di progetti sperimentali in collaborazione con università e altri enti appartenenti al mondo della ricerca e della consulenza, al fine di valutare le potenzialità di crescita delle colture e di varietà specifiche in diverse aree del territorio regionale.
  • la creazione di campi varietali sperimentali e di distretti produttivi sul territorio, come modelli di riferimento e luoghi di dimostrazione e scambio di esperienze.
  • l’organizzazione di giornate tecniche sul campo e di momenti formativi e informativi in presenza di istituzioni, tecnici, agricoltori ed esperti di settore;
  • il coinvolgimento e la messa in relazione dei diversi stakeholders attivi sul territorio in tutte le fasi di filiera, agevolando in questo modo lo scambio di conoscenze e di servizi, favorendo l’avvio di collaborazioni e mettendo in evidenza per ogni coltura limiti, potenzialità e opportunità.
  • l’analisi e l’approfondimento sulla vocazionalità pedo-climatica del territorio in relazione alla coltivazione delle colture considerate.

In aggiunta alle filiere agricole di produzione vegetale, ERSAF si dedica inoltre alla filiera APISTICA. Questa preziosa fonte di reddito per l’uomo è in costante incremento sul territorio, ed è strettamente influenzata dalla prassi agricola, che se gestita in modo sostenibile può contribuire a rendere l’ambiente più ospitale per gli insetti pronubi e quindi per le api stesse.

Per approfondimenti: