
Negli ultimi decenni, l’Italia ha vissuto un’accelerazione significativa nel consumo di suolo, un fenomeno che ha profonde implicazioni per l’ambiente e per la sostenibilità. Il recente rapporto SNPA 43/2024 offre un quadro dettagliato delle dinamiche di trasformazione del territorio, evidenziando i processi di degrado del suolo e l’impatto del consumo di suolo sui servizi eco sistemici e sul paesaggio.
Stando ai dati forniti nel rapporto, la velocità del consumo di suolo in Italia continua ad avanzare al ritmo di circa 20 ettari al giorno (su tutto il territorio nazionale nel 2023), ovvero 72,5 km2 totali (una superficie estesa come tutti gli edifici di Torino, Bologna e Firenze). Una crescita solo in piccola parte compensata dal ripristino di aree naturali (poco più di 8 km2, dovuti in gran parte al recupero di aree di cantiere).
L’impatto economico
La perdita dei servizi eco sistemici legata al consumo di suolo non è solo un problema ambientale, ma anche economico: nel 2023 la riduzione dell’”effetto spugna”, ossia la capacità del terreno di assorbire e trattenere l’acqua e regolare il ciclo idrologico, secondo le stime, costa al Paese oltre 400 milioni di euro all’anno. Un “caro suolo” che si affianca agli altri costi causati dalla perdita dei servizi ecosistemici dovuti alla diminuzione della qualità dell’habitat, alla perdita della produzione agricola, allo stoccaggio di carbonio o alla regolazione del clima.

Strategie di monitoraggio e pianificazione sostenibile
In risposta a questa crisi, il Sistema Nazionale Protezione Ambiente (SNPA) sta implementando strategie di monitoraggio avanzate: utilizzando tecnologie di telerilevamento e dati satellitari, come quelli forniti dal programma Copernicus, è possibile ottenere una rappresentazione dettagliata delle trasformazioni del suolo. Il portale nazionale del consumo di suolo del SNPA, attivato da ARPA Piemonte in collaborazione con ISPRA, consente un accesso facile e trasparente a dati aggiornati, fondamentali per una pianificazione efficace e sostenibile.
L’EcoAtlante, oltre a rappresentare un vero e proprio viaggio nell’ambiente italiano, consente di consultare e scaricare le mappe dettagliate del consumo di suolo e di personalizzarle in base alle proprie esigenze.

Alcuni dati sulle cementificazioni nei comuni italiani
Nel 2023 risultano cementificati più di 21.500 km2, dei quali l’88% su suolo utile. In aumento la cancellazione del suolo ormai irreversibile con nuove impermeabilizzazioni permanenti pari a 26 km2 in più rispetto all’anno precedente. Il 70% del nuovo consumo di suolo avviene nei comuni classificati come urbani secondo il recente regolamento europeo sul ripristino della natura (Nature Restoration Law). Nelle aree dove il nuovo regolamento europeo prevede di azzerare la perdita netta di superfici naturali e di copertura arborea a partire dal 2024 si trovano nuovi cantieri (+663 ettari), edifici (+146 ettari) e piazzali asfaltati (+97 ettari).
In calo costante la disponibilità di aree verdi: meno di un terzo della popolazione urbana riesce a raggiungere un’area verde pubblica di almeno mezzo ettaro entro 300 metri a piedi.
Proseguono le trasformazioni nelle aree a pericolosità idraulica media, dove la superficie artificiale avanza di oltre 1.100 ettari, mentre si sfiorano i 530 ettari nelle zone a pericolosità da frana, dei quali quasi 38 si trovano in aree a pericolosità molto elevata.
I terreni agricoli e il consumo di suolo
Il report fa anche un’analisi delle tipologie di suolo a partire dalla carta Ecopedologica d’Italia (Ministero dell’Ambiente con il Joint Reserach Center) e la Carta dei Suoli d’Italia (CREA) con le regioni pedologiche. I suoli della pianura padana e colline associate e i suoli delle pianure e basse colline del centro e sud Italia includono circa la metà del suolo consumato (in particolare nella pianura lombarda vicino a Milano, alta pianura del Piemonte, Veneto e Friuli). Questo mostra che la percentuale di superficie consumata “si concentra sui suoli migliori per l’agricoltura”.
Iniziative per la riqualificazione e la conservazione del suolo
Oltre al monitoraggio, è cruciale promuovere iniziative di riqualificazione e recupero delle aree degradate. Il rapporto sottolinea l’importanza di progetti che mirano a ridurre il consumo di suolo, come la rigenerazione urbana e il ripristino di habitat naturali.
Un appello alla sostenibilità
La lotta contro il degrado del suolo richiede un impegno collettivo, che coinvolga istituzioni, cittadini e professionisti del settore. Solo attraverso un approccio integrato e consapevole possiamo sperare di preservare il nostro patrimonio naturale e garantire la salute del nostro pianeta.
Il rapporto SNPA 43/2024 non è solo un documento informativo, ma un invito all’azione per tutti noi. La protezione del suolo deve diventare una priorità nelle politiche pubbliche e nelle pratiche quotidiane, affinché il nostro ambiente possa prosperare.
Clicca per approfondire La divulgazione nelle scuole per la Giornata mondiale del suolo
Clicca per scaricare la sintesi
Clicca per scaricare le schede di dettaglio sui dati regionali
Clicca per approfondire per consultare tutti i dati sul consumo di suolo