Ultimati gli interventi nelle aree ecotonali della Val Pettini e Valle della Casina (SO), nell’ambito del “Progetto ERSAF per la Biodiversità in Lombardia”.
La Val Pettini e la Valle della Casina, sono due valli del comune di Valdidentro (SO) – site nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio – che dal Lago di San Giacomo di Fraele si diramano rispettivamente verso la Val Trela e Livigno, oltre che verso la Val Mora e la Svizzera.
A seguito della riduzione dell’attività di pascolo nelle due aree, le superfici a prateria sono state ampiamente colonizzate dalla vegetazione arbustiva; se nelle prime fasi della successione questo processo ha determinato un miglioramento delle condizioni ambientali per alcune specie target, come il Gallo forcello, in seguito, l’aumento della densità e dell’ altezza degli arbusti e l’affermazione della rinnovazione forestale hanno limitato le possibilità di successo nell’allevamento delle nidiate.
In entrambe le aree era quindi in atto una dinamica di semplificazione degli habitat che vedeva il pino mugo espandersi a scapito della vegetazione erbacea e di altri arbusti come Vaccinium, Rhododendron e Juniperus, specie arbustive tipiche degli ambienti di ecotono tra prateria e bosco.
I lavori di miglioramento ambientale sono stati affidati ad una ditta esterna che – tramite un escavatore tipo ragno dotato di trincia forestale sull’avambraccio – ha provveduto alla riapertura degli habitat su una superficie complessiva di 8 ettari (4 ha per area), operando con avvio dal margine sfrangiato tra pascolo e bosco – spingendosi verso l’interno della mugheta – collegando quindi radure già esistenti o create ex novo, e aumentando la superficie di ecotono.
Il risultato finale è stato quello di avere creato un sistema di radure interconnesse tra loro, inframmezzate da piccoli nuclei di Pino mugo risparmiati dall’intervento.
I miglioramenti ambientali a favore del Gallo forcello sono motivati da un duplice interesse: un interesse biologico per ricreare l’habitat adatto all’allevamento dei pulcini, ed un interesse agricolo e paesaggistico per rimodellare il paesaggio di montagna incoraggiando le attività agro-pastorali, con l’obiettivo di dare un nuovo dinamismo alla zootecnia di montagna.
Dei nuovi spazi così guadagnati approfitterà anche il bestiame domestico, che attraverso un sistema di gestione controllato permetterà il mantenimento degli ambienti rivitalizzati.