Si è conclusa con grande successo la giornata di formazione dedicata alle pratiche agro-ecologiche e alle innovazioni nel settore agricolo, tenutasi presso l’azienda agraria universitaria Antonio Servadei di Udine. L’evento, organizzato dall’Università degli Studi di Udine, ha visto la partecipazione attiva di ERSAF relativamente al progetto Life ClimaxPo, rappresentata dalla dirigente Uta Biino e da Elisa Tagliaferri, con la collaborazione di due tecnici di FUTURAGRI srl individuati nell’ambito del progetto, alcuni tecnici di ERSA Friuli-Venezia Giulia (Agenzia Regionale per lo sviluppo rurale), e AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica), insieme al direttore dell’azienda ospitante Servadei dott. Fellet e alla dott.ssa Marracini dell’Università di Udine.
L’Azienda Servadei, estesa su circa 70 ettari, rappresenta un vero e proprio polo di eccellenza per l’innovazione e la ricerca in agricoltura. Con la sua duplice vocazione didattica e sperimentale, l’azienda è un laboratorio a cielo aperto per lo sviluppo di nuove conoscenze e soluzioni all’avanguardia in ambiti cruciali come l’agronomia generale, le colture erbacee e arboree, la viticoltura, le colture protette, le trasformazioni agroindustriali e l’allevamento sostenibile. Ogni fase produttiva qui è orientata al massimo rispetto dell’ambiente, garantendo prodotti agricoli e agroalimentari selezionati, di qualità, tracciabili e a ridotto impatto ambientale.
Il pomeriggio del 19 giugno si è aperto con un primo momento di scambio e formazione in aula e con la presentazione delle attività in corso presso ciascun ente, favorendo l’identificazione di potenziali sinergie e future collaborazioni su tematiche agro-ecologiche e di ricerca.
Successivamente, Uta Biino ed Elisa Tagliaferri di ERSAF hanno illustrato in dettaglio il progetto ClimaxPo, focalizzando l’attenzione sul suo contesto d’azione e sul vasto programma di capacity building in atto nell’ambito del task 8.2.2. È stato evidenziato come, tra il 2024 e la prima metà del 2025, siano stati già realizzati 15 eventi tra formazioni in aula, attività sul campo, sessioni educative, visite presso casi studio e dimostrazioni, sia all’interno che all’esterno del bacino idrografico del Po.
A seguire, i tecnici di FuturAgri srl, Lorenza Michelon e Daniele della Torre, facilitatori individuati da ERSAF per il progetto ClimaxPO (task 8.2), hanno approfondito la tematica delle cover crops in Lombardia. Hanno condiviso l’esperienza e i risultati di progetti regionali sull’utilizzo di queste preziose colture intercalari in agricoltura, esplorando anche pratiche innovative come la semina combinata alla distribuzione di fertilizzanti. È stata inoltre presentata un’applicazione innovativa capace di supportare gli agricoltori nella scelta delle cover crop più adatte al proprio areale pedoclimatico e agli obiettivi di sostenibilità e fertilità del suolo prefissati.
La seconda parte del pomeriggio è stata interamente dedicata alla visita sul campo delle parcelle sperimentali dell’Azienda Servadei. Qui, alla presenza di numerosi tecnici e agricoltori, la Dott.ssa Elisa Marracini e i suoi collaboratori hanno illustrato le attività in corso, legate a specifiche progettualità. L’azienda sperimentale dell’Università è infatti sede di numerose prove volte a valutare:
- il potenziale di sviluppo di diverse colture agricole (cerealicole, leguminose, con particolare attenzione alle cover crops);
- l’effetto dell’applicazione di dosi differenziate di fertilizzante sulle colture;
- l’utilizzo di consociazioni (es. soia-grano saraceno, orzo-pisello);
- la performance in campo di diverse varietà colturali, con un focus su cece.
Sono state osservate da vicino varietà di cereali (mais, orzo, frumento, triticale, farro, riso), leguminose (cece, veccia, lenticchia, pisello, sulla), e numerose cover crop (grano saraceno, camelina, senape, rafano, trifoglio), oltre ad altre varietà come ricino e canapa.
Durante il pomeriggio c’è stata la possibilità di approfondire le tematiche, porre domande e condividere le rispettive esperienze, evidenziando sia il potenziale che le criticità legate alla coltivazione di alcune delle specie osservate.
La giornata si è conclusa con un piacevole aperitivo a base di prodotti locali, inclusi vino e birra prodotti direttamente dall’azienda agricola sperimentale, a sottolineare il legame profondo con il territorio e la promozione delle eccellenze locali.